I problemi che tocca questo progetto della regione sono molti: tutela del territorio, limitazione dei prezzi, sostegno all’economia locale, mense decenti, ecc… Non si può che plaudire questo sforzo e metterci a disposizione perchè divenga realtà.
Ancora complimenti.
Via al progetto “filiera corta” sul modello californiano per garantire produttori e cittadini e a una legge per le comunità La Regione Liguria si prepara a varare una legge che obblighi scuole, ospedali e comunità a utilizzare una percentuale di prodotti locali per il confezionamento dei cibi.
Lo ha affermato il presidente Claudio Burlando nel corso del “Tavolo verde” con le organizzazioni professionali agricole, cui hanno partecipato anche gli assessori all’Agricoltura Giancarlo Cassini e allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli. Obiettivo: diminuire prezzi e inquinamento riducendo i viaggi delle derrate e far mangiare meglio studenti e malati.
Burlando ha poi sottolineato la necessità di aprire, con il sostegno dei fondi europei, anche in Liguria Farmers market contro il carovita. Veri e propri negozi collettivi e stabili dove si vendono al pubblico solo merci prodotte direttamente, a prezzo fisso e con notevole risparmi per i consumatori.
“Credo che l’esperienza nata una trentina di anni fa in America, principalmente in California, che sta ottenendo un grande successo anche in Francia e in Inghilterra dove questi negozi sono diventati appuntamenti irrinunciabili, possa dare buoni risultati anche in Liguria, soprattutto venire incontro ai bisogni della gente. Dai farmers market, come dimostrano alcune, finora poche esperienze avviate anche in Italia, traggono benefici i produttori agricoli e i consumatori locali e i turisti, che, grazie alla filiera corta e al drastico tagli degli intermediari,potranno acquistare a prezzi convenienti prodotti locali freschi e genuini senza la moltiplicazione dei prezzi”.